Le ORIGINI (di 58 davanti. J. a 887)
Periodo romano
Merovingi
Carolingi
Il FÉODALITÉ (da 887 a 1483)
Qualsiasi potenza della Féodalité
La sovranita feudale
Declino della Féodalité
Guerra di cento anni
Rovina della Féodalité
La MONARCHIA (da 1483 a 1789)
Guerre dell'Italia
Guerre contro la casa dell'Austria
Guerre di religione
Massimo della Francia monarchica
Declino della monarchia
LA RIVOLUZIONE
Rovina del "ancien régime"
La repubblica
L'impero
Apertura degli stati generali. Gli stati generali, composti da più di 1100 deputati, 291 per il clero, 270 per la nobilta , 578 per lo stato terzo, si riunirono in grande pompa a Versailles, il 5 maggio 1789. tutto il mondo capiva che grandi cose erano vicine: così l'ambasciatore della Svezia in Francia, il baron di Staël, scritto al suo re, il 10 maggio, che l'apertura degli stati generali è uno dei grandi eventi della storia della Francia: "Nulla più di imponente, aggiunge, che l'apparecchio maestoso di una nazione potente riunita dal suo re per lavorare con lui alla rigenerazione della loro patria comune." Giuramento del gioco di palma. Il re, spaventato dell'atteggiamento dello stato terzo, fece chiudere la sala dell'assemblea, ma i deputati si resero nella sala del gioco di palma, e la giurarono non di separarsi prima di avere dato una costituzione alla Francia (20 giugno). 23 Ebbe luogo la seduta reale: il re, dopo avere significato ai deputati di separarsi, si ritirò con la nobilta ed il clero, ma lo stato terzo restò in seduta, e come il grande-principale delle cerimonie lo sommava di disperdersi, "direte al vostro padrone, esclamò Mirabeau, che siamo qui con la volonta della nazione, e che usciremo soltanto con la forza delle baionette." Sollevamento di Parigi. Dall'apertura degli stati generali, e soprattutto dalla seduta del 23 giugno, Parigi era ansioso ed agitato; le raccolte di truppe al campo di marzo, il insolence di alcuni ufficiali, il rinvio del ministro Necker, in una parola le minacce di colpo di Stato vi produssero un'esplosione di rabbia: il popolo si sollevò (12 luglio); le guardie francesi, quasi qualsiasi bambino di Parigi, fecero causa comune con lui, e quando i draghi si prepararono ad incaricare la folla alle Tuileries, trovarono uniformi dinanzi a loro; 13, Parigi si tenne sulla difensiva, fabbricò caviglie, ed organizzò una guardia nazionale di 48.000 uomini; 14, il popolo tolse del deposito invalidi 28.000 cannoni e 20 cannoni, quindi si afferrò della bastiglia. Il re, che rinuncia alla lotta, allontanò le sue truppe e ricordò Necker. Abbandono dei privilegi. Dopo il 14 luglio, i partigiani dei colpi di Stato, come il conto di Artois, Condé, Polignac, di Broglie, rinunciarono a superare la rivoluzione con francesi, e varcarono la frontiera; ma una grande parte dei nobili e del clero, che da un breve esempio di patriottismo, intraprese di riportare l'armonia con un sacrificio splendido. Nella notte del 4 agosto 1789, il vicomte di Noailles propose l'abolizione di tutti i diritti feudali ed di tutti i privilegi, in una parola la distruzione completa del regime feudale. Il duca del Rochefoucauld, il conto di Clermont-Tonnerre, il conto di Montmorency, il duca di perno e molti altri gentilshommes votarono d'entusiasmo la proposta: così i privilegi erano eliminati del consenso dei privilegiati stessi; la rivoluzione sociale era compiuta. |
|
La riunione degli stati generali, il 5 maggio 1789, segna l'inizio della rivoluzione; i deputati dello stato terzo, che rifiutano di essere annullati dai deputati della nobilta e del clero, esigono il voto pro capite invece del voto per ordine. Il 20 giugno, si riuniscono nonostante la difesa del re, e giurano con il giuramento del gioco di palma di dare una costituzione alla Francia; il re cede, e l'assemblea, dove domina lo stato terzo, prende il nome d'assemblea costituente. Ma la nobilta si prepara alla resistenza; il popolo di Parigi, che teme un colpo di Stato del re contro l'assemblea, si insorge, si afferra della bastiglia, che considera come il simbolo del "ancien régime" (14 luglio), ed adotta la bandiera tricolore come emblema della rivoluzione. L'esercito si mostrare poco pronto a combattere Parigi; il re cede ancora, rinuncia al colpo di Stato, ed accetta il cocarde tricolore (16 luglio). Il movimento rivoluzionario si estende alle citta di provincia ed alle campagne; gli ordini privilegiati si riconoscono superati; gli uni emigrano; gli altri acconsentono all'abolizione dei loro privilegi (agosto 1789). |
Apertura degli stati generali. |
|